Parliamo oggi di un esercizio specifico e di come possa diventare a tutti gli effetti un lavoro di core stability: il Pullover.
Una premessa: che cos’è la core stability?
Se prendiamo il termine “originale”, stability, vediamo che il suo significato è più statico che dinamico: stabilizza il core. E se ci spostiamo sul dinamico, continua a stabilizzare il core mentre altri segmenti corporei compiono movimenti.
Questo concetto si applica in due principali funzioni: quella di anti-estensione e quella di anti-rotazione.
Prendiamo la prima, di cui il pullover è un ottimo esempio: la funzione di anti-estensione consiste nel mantenere stabile la colonna lombare mentre le forze (esterne o generate appunto da altri segmenti corporei) tenderebbero appunto a mandarla in estensione.
Veniamo al pullover: quando ci si avvicina alla massima escursione articolare della spalla, la lombare tenderebbe ad estendersi per “accompagnare il movimento” (o meglio, dare una “falsa maggior estensione della spalla, che non è reale perché è semplicemente un compenso). In questo caso il core agisce attivandosi e contrastando questa estensione.
Se provate quindi a concentrarvi sul mantenere l’assetto neutro del bacino mentre durante il movimento di pullover (soprattutto a fine rom) sentirete una grande attivazione a livello dell’addome: questo appunto perché il core sta espletando la sua funzione di anti-estensione.
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