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Nella parte 1 della mia disamina sull’home fitness ho spiegato i principali vantaggi e svantaggi più evidenti dell’allenarsi a casa.

Approfondiamo allora una questione già accennata ma importantissima: serve dell’attrezzatura? E se si, cosa?

Partiamo da un presupposto: a corpo libero si possono ottenere risultati assolutamente ottimi.

Ma… c’è un ma.

In primis è molto più difficile modulare il carico di lavoro.

Su un bilanciere è molto semplice aumentare o diminuire il peso, basta aggiungere o togliere un disco.

Se usiamo il peso del nostro corpo, però la modulazione dell’intensità è data non dal togliere o mettere del peso, ma dal cambiare l’esecuzione dell’esercizio, utilizzando regressioni e progressioni dell’esercizio base.

Due piccoli esempi qui (click!) con il push ups: prima le regressioni, per arrivare al push ups completo e poi una progressione con il russian push up;  e qui (click!), dove mostro altri esempi. (ps. mentre passate dai video di instagram, lasciate il “segui” per vedere tutti i miei post futuri 😉

Inoltre c’è da dire che le skill più avanzate, a corpo libero, sono molto difficili e richiedono un lungo tempo di pratica per essere acquisite.

Quindi ci vuole costanza e impegno addirittura ancor più di quando ci sia allena con i sovraccarichi, se l’obiettivo è quello di arrivare a fare cose avanzate.

C’è anche un’altra cosa da considerare: con il solo corpo libero è difficile strutturare un allenamento che ricopra tutti i principali patterns motori. (in questo articolo – click qui – ho spiegato cosa e quali sono i principali patterns).

E’ infatti difficile inserire esercizi di hip hinge (cos’è l’hip hinge? scopritelo cliccando qui), ed è difficile, soprattutto se si è principianti, inserire il lavoro di tirata.

Gli esercizi di tirata, appunto: un pavimento lo puoi spingere, difficilmente lo puoi tirare. Dunque occorre una sbarra per le trazioni, ma anche qui ci vuole già una discreta forza di partenza per utilizzarla al meglio (ad esempio per imparare a fare le trazioni, se non si ha un livello di forza base adeguato, possono servire degli elastici tipo loopband).

Ecco quindi che questo limite può essere superato grazie all’uso di attrezzatura, anche minimale.
Ad esempio un suspension trainer (comunemente chiamato anche TRX, ma TRX è il nome del marcio che produce il più favoso, non dell’attrezzo in se) torna utilissimo, andando ad aprire un mare di possibilità in più.

Suspension trainer TRX

Quindi più si vuole rendere completo ma semplice il lavoro (attenzione, non dico che i lavori prettamente di calisthenics, in cui serve solo una sbarra, non siano completi. Però per fare un lavoro davvero globale in quel contesto servono già buoni livelli di forza), più sarà necessario arricchire la nostra home gym.

Sull’attrezzatura ho già scritto un articolo in primavera, durante il primo lockdown, lo trovate cliccando qui.

Questa seconda parte termina qui, ma a breve ce ne saranno altre, per continuare ad analizzare l’argomento!

Ancora una volta, in chiusura, vi consiglio di investire qualche soldo per farvi seguire almeno per un periodo: sarà anche occasione, volendo, per imparare qualcosa per poi proseguire in autonomia.

A tal proposito vi ricordo che è attivo il mio servizio di COACHING ONLINE, potete contattarmi per avere maggiori informazioni.

Inoltre vi invito a seguirmi su instagram, troverete spesso spunti utili! Ecco il mio profilo @coach_marcotesta_wpl

 

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