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Postato originariamente il 17/10/2015 ( Il post il cui titolo è contrassegnato con “archivio” sono stati importati dal mio vecchio blog

Ho pensato di cambiare “destinazione d’uso” al blog.

Qui ho sempre cercato di scrivere articoli medio-lunghi e abbastanza strutturati, ma ultimamente ne ho scritti molto pochi.
Questo perché gli articoli più impegnativi li tengo per vivereinforma (andate a darci un’occhiata, merita!).
Ma ho trovato la soluzione per non far morire il blog: trasformarlo in una raccolta di pensieri e riflessioni (sempre su allenamento e dintorni, chiaramente!).
In questo modo spunti e riflessioni magari troppo brevi per farci un vero articolo non andranno perse, e allo stesso tempo il blog continuerà a vivere (altrimenti, non avendo più tempo per scrivere articoli complessi da postare qui, visto che la priorità è vivereinforma, rischierebbe di andare a morire).

Inizio riportando qui un post, un ragionamento, che ho scritto qualche giorno fa sul mio profilo Facebook:

“Una mia piccola e semplicistica riflessione sull’alimentazione.

Non mi ha mai convinto il “devi mangiare di più la mattina, perché è il momento in cui il corpo ha bisogno di energie per mettersi in moto, e le utilizzerà durante la giornata”.
E ovviamente, per contro, chi sostiene questa tesi dice anche di mangiare poco la sera “perché durante la notte poi non utilizzeremo energia e quindi ciò che mangiamo verrà immagazzinato sotto forma di adipe”.
Bene, qualcosa non torna.

Una piccola digressione, prima di spiegare le mie perplessità:
Semplificando e parlando nei termini più semplici possibili, le riserve energetiche possono essere immagazzinate nel corpo in tre diversi “magazzini”. Uno è nel fegato, e il glucosio viene immagazzinato sotto forma di glicogoeno. Lo stesso avviene per il deposito situato a livello muscolare.
C’è poi il terzo magazzino, quello che chi è a dieta vorrebbe evitare di riempire, che sono appunto le cellule adipose, il grasso corporeo (immagazzinamento dello zucchero in acidi grassi tramite la de novo lipogenesi, ma qui non ci interessa).

Ora, torniamo a parlare dei pasti: è ovvio che il corpo non possa utilizzo istantaneamente ciò che ingeriamo, altrimenti dovremmo mangiare tutto il giorno, ma che immagazzini le energie e poi le utilizzi quando sono necessarie.
Abbiamo visto quali sono questi magazzini, ora un quesito: è più probabile che questi magazzini siano ormai svuotati al mattino, dopo la nottata passata “fermi” a dormire, o dopo tutta la giornata passata a muoverci?

Se la risposta giusta per voi è la seconda, andiamo avanti, e facciamo una piccola similitudine:
immaginiamo che i nostri magazzini di glicogeno (epatici e muscolari, quindi) siano un lago artificiale, dove tramite delle dighe possiamo regolare il flusso d’acqua in entrata e in uscita.
Il flusso in uscita è l’energia richiesta dal corpo, il flusso in entrata è quello che introduciamo con l’alimentazione.
Fingiamo che il grasso di deposito sia l’acqua che straripa dal lago: quando il lago (quindi i depositi di glicogeno) è pieno, ed il flusso in entrata è maggiore di quello in uscita (cioè ogni volta che mangiamo), l’acqua che non ci sta più nel lago straripa e si deposita fuori (quindi si mette grasso).

Ora, ripeto la domanda fatta prima: secondo voi è più probabile che il lago sia pieno al mattino, dopo la notte passata a dormire e quindi a consumare meno energia, oppure che sia ancora pieno la sera dopo la giornata a consumare energia (quindi, nella nostra metafora, dopo la giornata in cui il flusso d’acqua in uscita è stato abbondante e costante).

Messa così sembra più probabile che il lago sia vuoto la sera, giusto?

Per cui, facciamo il passo finale: per evitare che il lago straripi è meglio immettere acqua (cibo) al mattino in cui il lago probabilmente è già pieno, oppure la sera, quando il lago è semivuoto?

Mi rendo conto che questa è un’eccessiva semplificazione che non tiene conto di molti fattori… ma secondo me può essere un buono spunto di riflessione.”

 

Marco

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