Postato originariamente il 27/02/2016 ( Il post il cui titolo è contrassegnato con “archivio” sono stati importati dal mio vecchio blog
Molti, quando si approcciano all’allenamento con i pesi, puntano a un risultato prettamente estetico.
Gonfiare un po’ il pettorale, scolpire l’addome, ingrossare il braccio e magari la spalla, raramente le gambe e la schiena.
Spesso quando propongo esercizi multiarticolari un po’ più “globali” mi viene chiesto: “cosa lavora in questo esercizio?”
Mi chiedo, però, quanto possa essere motivante un approccio del genere per chi non abbia velleità agonistiche nel bodybuilding.
Mi spiego meglio: il miglioramento estetico è un processo graduale, che può essere (relativamente) lento.
Se mi guardo oggi allo specchio, e mi guardo nuovamente tra una settimana, difficilmente potrò vedermi trasformato.
Dopo un mese vedrò qualcosa, ma è difficile che l’impatto (sempre allo specchio), possa essere subito un “wow!”.
Le differenze potranno essere più notevoli magari utilizzando delle fotografie, ma è comunque difficile vedere un corpo completamente trasformato nel giro di poco (non fraintendete, è possibile vedere miglioramenti tangibili dal punto di vista estetico anche in poco tempo. Quello che voglio far passare è che, soprattutto allo specchio, e soprattutto su se stessi, visto che ci si vede troppo spesso, è difficile notare i cambiamenti notevoli a primo impatto).
Qui c’è il rischio di andare incontro ad un calo della motivazione “si, mi vedo migliorato, ma vorrei di più”.
Forse anche perché si hanno in mente i prima/dopo di alcune pagine Facebook americane (ma anche nostrane), che mostrano dei prima/dopo, fatti ad hoc, in cui nel giro di pochissimo tempo la persona cambia completamente.
Non c’è bisogno che vi sveli il trucco, vero?
Vi racconto però un’altra versione della storia:
Prendiamo un ragazzo di fantasia un ipotetico Vittorio, che inizia ad allenarsi con i pesi.
Vuole migliorare dal punto di vista estetico.
Vittorio non ha mai visto ne toccato un disco di ghisa in vita sua, prima.
Inizia ad approcciarsi agli esercizi principali, lo squat, la panca, le trazioni (e vari ed eventuali).
Ovviamente, essendo all’inizio, non ha ancora acquisito l’abilità per svolgere questi esercizi con efficacia.
I primi tentativi sono tentennanti, lo squat con soltanto un disco da 5 kg per lato del bilanciere appare motoriamente difficoltoso, anche tirarsi su una sola volta alla sbarra, con impugnatura supina, è un’ardua impresa.
Ma il nostro Vittorio non si da per vinto, e giorno dopo giorno inizia ad amare gli esercizi che fa.
Si diverte.
Il suo obiettivo ora è migliorare nella tecnica per aumentare il peso utilizzato.
Un disco in più sul bilanciere quando fa lo squat, una trazione in più alla sbarra. Punta a questo, giorno dopo giorno.
Vittorio nel giro di qualche mese passa da avere difficoltà con la barra quasi vuota, a fare lo squat con 90 kg sulle spalle.
Dal tirarsi su con fatica una sola volta alla sbarra, con impugnatura supina, a fare 8 trazioni prone pulite.
Vittorio è soddisfatto di se.
Poi Vittorio si guarda allo specchio: è cambiato.
Più asciutto, più tonico.
Eppure il fattore estetico era passato in secondo piano, per lui, mentre si concentrava sull’incrementare il suo massimale di squat.
Ma ora si vede decisamente meglio.
Provate anche voi a cambiare modo di approcciarvi all’allenamento, puntate alla prestazione.
Smettete di chiedervi “che muscolo lavora?”, iniziate a chiedervi “come posso migliorare in questo esercizio?”.
Vi divertirete molto di più, sfidando voi stessi per superarvi, giorno dopo giorno.
E scoprirete cosa il corpo umano può fare, quando impara a muoversi.
E quandovi guarderete allo specchio, senza l’ossessione del “muscolo che deve crescere”, scoprirete di essere effettivamente cresciuti muscolarmente.
Ecco perché quel “e ritorno” tra parentesi, nel titolo.
Spostando la vostra attenzione dalla pura estetica alla prestazione avrete comunque un piacevole ritorno estetico, come effetto “collaterale”.
Garantito.
(disclaimer: visto che come sempre mi aspetto commenti della serie “si ma nel bodybuilgind l’obiettivo è la pura estetica, il peso è un mezzo ecc. ecc., chiarisco un punto: non mi sto rivolgendo prevalentemente a chi sale su un palco di bb. Mi rivolgo ai ragazzi che vanno in palestra semplicemente per migliorare il loro aspetto, per mettere su massa muscolare, per vedersi più grossi o più definiti, senza la velleità di andare a posare su un palco davanti a una giuria.
Per i bb agonisti certi ragionamenti sono un po’ diversi… anche se, a mio parere, anche per un bb, in alcune fase della stagione, questo approccio non guasterebbe : ) )
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